Laterina, con i suoi presepi, i suoi vicoli e le sue luci. I re magi che vanno a omaggiare il Bambinello del presepe vivente, quello voluto da San Francesco a Greccio, con tanto di Baldassarre ‘nero’ munito dello scrigno contenente la mirra. Feste di paese, feste di tradizioni e di presepi. Già. La gara a scegliere il presepio più gradito fra ciaccie fritte e bomboloni alla crema, vin brulé e coca-cola, in qua e in la bancarelle con il sugo di cinghiale e di cervo. Un pomeriggio diverso nonostante la pioggia, colorato dai mantelli rossi, in stile natalizio, degli organizzatori. Il corteo storico. Gli alabardieri al suono dei tamburi e delle clarine, nella piazza antistante la chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano. E i vicoli, anche quelli che poco hanno a che fare con il natale, così belli, così medievali.
Un ritorno alle origini, nella notte dei tempi dove tutto cominciò in una stalla, fra un bue e un asinello, e che, ogni anno, ci fa tornare bambini, anche noi adulti così disillusi dalla vita. Grazie Laterina!

— PAOLA BURBERI —